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Indicatori della transizione in azione: infrastrutture per l’energia pulita

Design a forma astratta con una pianta che germoglia sullo sfondo

Comprendere la velocità della transizione energetica può farne emergere i rischi, mettendo in luce al contempo interessanti opportunità d’investimento. Per aiutare gli investitori a valutare il ritmo e il percorso della transizione, abbiamo identificato i parametri chiave che gli investitori dovrebbero monitorare nel nostro recente documento La transizione energetica: 10 indicatori essenziali per gli investitori istituzionali.

Sfruttando questo quadro di riferimento, Jordi Francesch, head of global asset management, clean energy di Nuveen Infrastructure, evidenzia come tre indicatori - politiche commerciali pubbliche, riduzione delle emissioni di anidride carbonica delle aziende e finanziamenti per le tecnologie climatiche- stanno guidando lo sviluppo e l'implementazione di progetti correlati all’energia pulita. Questo articolo fa parte di una serie.

Indicatore #7— Principali politiche che influenzano gli scambi commerciali globali

La geopolitica è un fattore cruciale che influenza le politiche commerciali, soprattutto alla luce della guerra in corso in Ucraina e della competizione strategica tra Stati Uniti e Cina sulle tecnologie correlate alla transizione energetica. Queste politiche commerciali hanno un impatto sulle catene di approvvigionamento, sulle decisioni politiche di altri Paesi e sulle dinamiche di mercato in vari settori energetici, tra cui quelli solare, eolico e delle batterie. Questi conflitti hanno accelerato la necessità di indipendenza e sicurezza energetica, spingendo i Paesi a prendere in considerazione un maggiore sostegno alle fonti e alle infrastrutture per le energie rinnovabili. Di conseguenza, per la nostra strategia è importante il monitoraggio delle politiche commerciali e dei sussidi.

Sebbene il Green Deal europeo e l'Inflation Reduction Act statunitense costituiscano le misure di maggiore impatto per la nostra strategia e la progressione della transizione energetica, anche i programmi di sovvenzione, come il piano Repower EU, l'Infrastructure and Jobs Act statunitense e il 14° Piano quinquennale cinese, offrono significative opportunità. Per quanto riguarda le politiche commerciali, monitoriamo con attenzione i dazi dell'UE sui veicoli elettrici cinesi e le politiche commerciali tra Stati Uniti e Cina, che hanno un impatto sulla catena di approvvigionamento del comparto solare.

Indicatore #3— Riduzione delle emissioni di CO2 delle aziende

Gli impegni aziendali per la decarbonizzazione sono un altro indicatore fondamentale per gli investimenti in energia pulita. Grandi società come Amazon, Google e Apple sono all'avanguardia nella sottoscrizione di contratti di acquisto di energia elettrica (power purchase agreement, “PPA”) associati all'energia pulita, così da raggiungere i propri obiettivi di sostenibilità e ottenere un vantaggio competitivo. Queste società vogliono offrire prodotti e servizi neutrali dal punto di vista delle emissioni di anidride carbonica, il che influenza la loro propensione a stipulare accordi a lungo termine con fornitori di energia pulita.

Questa tendenza si estende oltre il comparto tecnologico, e il comparto manifatturiero e l'industria pesante sono sempre più spesso alla ricerca di PPA per ottenere una copertura contro la volatilità dei costi energetici. Impegnandosi con le aziende per la decarbonizzazione, i fornitori di energia pulita possono assicurarsi flussi di entrate stabili e a lungo termine tramite i PPA, migliorando così la redditività finanziaria dei loro progetti correlati all’energia pulita.

Indicatore #9— Finanziamenti per le tecnologie climatiche

Le significative riduzioni delle spese in conto capitale e del costo per megawatt per varie tecnologie - a partire dall'eolico onshore, seguito dal solare fotovoltaico e ora dalle batterie - stanno accelerando la transizione energetica. Questi progressi sono frutto degli investimenti, ed è per questo che è fondamentale monitorare i finanziamenti per le tecnologie climatiche, ovvero l'entità della raccolta e i progetti finanziati.

Il minor costo delle batterie, in particolare, ha segnato una svolta, consentendo una maggiore stabilità della rete e una più ampia penetrazione delle fonti di energia rinnovabili. Stiamo sviluppando attivamente sia progetti di batterie autonome che sistemi di batterie co-locate con impianti solari. Questi progressi non solo favoriscono l'integrazione di un maggior numero di fonti rinnovabili nel sistema energetico, ma offrono anche una certa flessibilità nelle modalità di stoccaggio e distribuzione dell'energia, migliorando l'efficienza e l'affidabilità complessive dell'infrastruttura per l'energia pulita. Da ultimo, le curve dei costi ridotte consentono di aumentare i livelli di spesa in conto capitale per l'energia pulita.

Inoltre, lo sviluppo della tecnologia eolica offshore galleggiante ha un potenziale significativo per gli investimenti futuri. I Paesi che presentano aree caratterizzate da acque profonde, come il Giappone, la Corea e alcuni Paesi europei, potrebbero beneficiare di turbine eoliche galleggianti, che offrono una generazione di energia più prevedibile rispetto all'eolico onshore. Questi progetti, anche se per essere economicamente redditizi necessitano di cinque-dieci anni, potrebbero offrire in prospettiva notevoli opportunità di impiego del capitale.

La strategia di Nuveen Infrastructure per le energie pulite investe nella transizione verso un'economia a basse emissioni di CO2 e mira a fornire flussi di reddito affidabili e un apprezzamento del capitale tramite l'esposizione ad asset infrastrutturali difensivi di alta qualità. Cliccare qui per saperne di più.

Approfondimenti tratti da EQuilibrium
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